Inaugurazione del primo polo elettrico di AMT. La rimessa Mangini diventa il punto di riferimento del trasporto pubblico green genovese

Genova e il trasporto green segnano un altro importante traguardo. E' stato inaugurato oggi il primo polo elettrico del trasporto pubblico genovese alla rimessa Mangini.

Il progetto elettrico di AMT si realizza in due distinti ambiti tra essi strettamente correlati: una flotta di mezzi elettrici di ultima generazione e l’infrastruttura di ricarica che ne garantisce l’alimentazione per il servizio.

Questi due assi portanti hanno trovato “casa” alla rimessa Mangini che ospita sia la prima flotta di 10 ebus elettrici sia il complesso impianto per la ricarica dei mezzi. Il modello di impianto realizzato prevede il sistema di ricarica notturna in rimessa (over night charging).

Proprio l’impianto di ricarica, oggetto dell’inaugurazione di oggi, è la parte più complessa e caratteristica del progetto elettrico di AMT. La realizzazione di un polo elettrico è, infatti, un complesso problema di ingegneria elettrica in quanto richiede la capacità di gestire elevate potenze elettriche in sicurezza e con soluzioni smart.

La diversa necessità di fabbisogno di energia elettrica, non più utilizzata solo per il funzionamento della rimessa, ha implicato un incremento di potenza disponibile della fornitura in media tensione da 150 kW esistenti agli attuali 2 MW, con predisposizione per raggiungere i 3 MW.  Il sistema di ricarica è stato dimensionato, sia livello di cabina di trasformazione che di quadro generale di alimentazione, per soddisfare anche le future esigenze di ricarica arrivando ad un totale di 60 ebus per l’intera rimessa.

Per dare un’idea dell’energia necessaria per il funzionamento del sistema progettato, per la ricarica dei primi 10 ebus full electric è necessaria la fornitura di 0.5MW di energia elettrica. Semplificando:

0.5MW alimentano 10 ebus e corrispondono all’energia necessaria ad alimentare 167 appartamenti oppure 8 condomini da 20 appartamenti.

I lavori in rimessa, iniziati il 13 febbraio 2019 e ultimati nel mese di settembre, hanno riguardato la costruzione di una nuova cabina di trasformazione composta da una sezione a 15 kV, e dal power center per la distribuzione della potenza. Dalla cabina elettrica hanno origine diverse linee elettriche, di diversa sezione, per uno sviluppo lineare di circa 3 km; per il loro supporto è stata realizzata una via cavi costituita da una struttura metallica per il supporto dei necessari canali. La distribuzione elettrica lungo le corsie di parcheggio degli e-bus è stata realizzata mediante blindosbarre di potenza (500 A). In corrispondenza di ciascun stallo di parcheggio degli e-bus è installato un quadro elettrico per l’alimentazione del charger dedicato alla ricarica del singolo mezzo. A governare la ricarica degli e-bus è previsto un avanzato “sistema intelligente” che provvede alla gestione ed al monitoraggio dei consumi energetici sia della ricarica degli e-bus che della rimessa stessa, ottimizzando a seconda delle necessità, le potenze disponibili.

La rimessa è già pienamente funzionante e ospita la prima flotta di nuovi bus elettrici, modello Alè EL E80, da 7,8 metri, full electric, con batterie a bordo per un totale di 180 kWh, della Rampini.

Con questi ebus vengono già servite in modalità elettrica le linee 516, che collega Nervi a Sant'Ilario, e 518 interna all'ospedale San Martino. Da lunedì scorso anche sulla linea 517, a servizio delle alture di Nervi, hanno cominciato a circolare i primi bus elettrici.

Il progetto elettrico di AMT è però più ampio e prevede nel corso del 2020 l’incremento dimensionale della flotta e la realizzazione di un secondo polo elettrico nella rimessa di Cornigliano, da cui uscirà la seconda flotta elettrica di AMT a servizio di alcune linee collinari del ponente.

Sono già oggetto di gara i bandi relativi all’acquisto di altri 24 ebus elettrici, 10 da 7,8 metri e 14 da 10,5 metri e l’infrastrutturazione della rimessa di Cornigliano.

"Il futuro della mobilità, anche quella pubblica, è elettrico: il nostro fine è quello di migliorare la qualità dell'aria, avere veicoli con zero emissioni di CO2 e mezzi il più silenziosi possibili - dichiara Matteo Campora, assessore Ambiente, Mobilità ed Energia - Per il comune di Genova il primo polo elettrico AMT è un ulteriore passo in avanti per il raggiungimento degli obiettivi del nostro Piano di Sostenibilità, che ha lo scopo di diffondere nei nostri quartieri e tra i genovesi una cultura ambientale consapevole. In questo modo saremo, sempre di più, protagonisti e utilizzatori di questo aspetto dell'economia circolare, che è basata su reti e servizi smart”.

“È un altro tassello della strategia elettrica per il trasporto pubblico, particolarmente significativo perché dà il suo contributo con la rimessa più centrale della città, in un’area pregiata a pochi passi dal mare - dichiara Enrico Musso, direttore del CIELI e coordinatore della Mobilità Urbana Sostenibile per il comune di Genova - Le graduali limitazioni alla mobilità privata inquinante si accompagnano a investimenti pubblici definitivamente orientati all'ambiente”.

“L'autobus elettrico è un cambiamento forte, quasi epocale per il trasporto pubblico. È una nuova tecnologia, ancora in trasformazione ma con prospettive eccellenti in termini manutentivi, ambientali e qualitativi. Come AMT, in sintonia con l'Amministrazione, abbiamo deciso di accettare la sfida e avviare un robusto e ambizioso progetto sull'elettrico. È una sfida complessa che ci ha obbligato a affrontare temi nuovi e impegnativi e per questo ringrazio tutta la squadra AMT coinvolta. La rimessa Mangini è il nostro primo "polo elettrico" di nuova concezione e ci consentirà di gestire una parte importante della nostra transizione verso l'elettrico”, dichiara Marco Beltrami amministratore unico di AMT.

La prima flotta elettrica e l’infrastrutturazione della rimessa Mangini sono stati possibili grazie al finanziamento di 5 milioni di euro del “Patto per la città di Genova”, integrati da una quota di autofinanziamento aziendale.