AMT, Ospedali Galliera e CIELI firmano un accordo di collaborazione per lanciare il  progetto SILVER BUS Anziani e Trasporto Pubblico Locale a Genova

Una città più a misura di anziani ancora nel pieno della forma fisica che si vogliono muovere in totale autonomia nel contesto cittadino, servizi più accessibili per favorire occasioni di socializzazione e garantire un invecchiamento attivo, mobilità dolce per rendere sempre più attrattivo il viaggio con i mezzi pubblici: questa visione è racchiusa nell'accordo che Ospedali Galliera, AMT e CIELI (Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica i Trasporti e le Infrastrutture dell’Università di Genova) siglano oggi per lanciare Silver Bus, il progetto dedicato alla terza età che si muove a Genova con il Trasporto pubblico. (Nella fotografia il momento della firma dell'accordo: per CIELI il direttore Enrico Musso, per Ospedali Galliera il vicepresidente Giuseppe Zampini, per AMT l'amministratore unico Marco Beltrami).

Il capoluogo ligure può diventare città pilota in un progetto che guarda con particolare attenzione alla larga fascia della propria popolazione over 65. La città di Genova, infatti, presenta: una percentuale significativa di anziani, due centri di eccellenza scientifici quali il dipartimento di Geriatria dell’Ospedale Galliera e il CIELI che da tempo lavorano sul tema della terza età, una società di trasporto pubblico desiderosa di identificare e soddisfare le esigenze di una fascia importante della popolazione cittadina. Tutto questo ha portato i tre partner a cogliere l’opportunità di mettere a fattor comune questi elementi per l’avvio di un progetto ambizioso con obiettivi sia rivolti alla città sia di carattere più in generale per il sistema paese.

Proprio gli studi realizzati dal CIELI e i dati in possesso del Galliera sono la base di partenza del progetto. L’analisi del contesto ha fornito dati molto interessanti.

Dalle ricerche e dagli studi in materia emerge un dato su tutti: l’aspetto fondamentale per sostenere un invecchiamento attivo è mantenere le persone anziane in movimento, così da garantire non solo benessere fisico ma anche psicologico, creando un contesto che favorisca massimamente le relazioni sociali e la fruizione culturale.

Agevolare la mobilità degli anziani e favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici per le esigenze quotidiane risultano essere, dai dati di analisi, aspetti facilitanti per incoraggiare la vita sociale, prevenire la fragilità dell’anziano e migliorare la sicurezza.

È presente in tutti la consapevolezza che il tema del Tpl rivolto agli over 65 vada inquadrato nel più ampio tema dello sviluppo del Tpl in generale, ma le analisi fatte suggeriscono che esistono specifici bisogni a cui porre particolare attenzione.

Il progetto Silver Bus si pone, quindi, come obiettivi di capire quali sono le specifiche esigenze di mobilità che possono avere i cittadini over 65 in termini di servizi necessari e di modalità di trasporto; di intervenire sperimentalmente, anche attingendo a fondi europei, sul sistema di trasporto pubblico della città anche per trarne indicazioni di carattere generale.

Sono ovvie le ricadute positive in termini di immagine e di servizio di questo progetto per Genova, sia verso i residenti sia verso un segmento di turismo in forte crescita quale quello della terza età.

Uno dei primi passi pratici, e particolarmente originale, sarà il coinvolgimento di users di età over 65 per alcune attività di prova sul campo. Nelle prossime settimane verrà, infatti, individuato un gruppo campione, una Silver Class, che testerà i nuovi mezzi acquistati da AMT per suggerire migliorie agli allestimenti interni in ottica terza età e proverà in anteprima la nuova APP di AMT, in fase di upgrade, per far sì che la tecnologia sia facilmente accessibile da tutti.

In parallelo verrà diffuso un ampio questionario destinato a raccogliere precise informazioni sul rapporto tra trasporto pubblico locale e over 65.

Un progetto quindi che offre alla città di Genova l’opportunità di valorizzare una sua caratteristica e le sue eccellenze per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e suggerire percorsi di sviluppo sostenibile di più ampia portata.

 

I dati dell’Ospedale Galliera: il contesto di riferimento

La città di Genova e gli anziani

I dati ISTAT più aggiornati indicano che in Regione Liguria ben il 28.4% dei residenti è composto da ultra65enni ed il 9.5% da soggetti ultra80enni. L’Indice di Vecchiaia (IV), cioè il rapporto tra popolazione anziana di età ≥ 65 anni e la popolazione giovanile composta dai soggetti di età compresa tra 0 e 14 anni, nella regione Liguria è 252, ben superiore alla media nazionale italiana (IV = 168) ed europea (IV = 127).

Per un soggetto di 65 anni l’aspettativa di vita in Liguria è di 19 anni per gli uomini e di circa 23 anni per le donne. Infatti, con l’avanzare dell’età aumenta significativamente la percentuale delle donne: se nella decade 70-79 anni le donne rappresentano il 55% della popolazione, oltre gli 80 anni sono il 62% della popolazione e oltre i 90 anni circa il 75% della popolazione è composta da donne.

Tale situazione demografica rende la regione Liguria una sorta di laboratorio demografico ed epidemiologico ove poter sperimentare soluzioni innovative per migliorare la qualità di vita delle persone anziane. Al riguardo l’Unione Europea ha identificato la Regione Liguria quale sito di riferimento (“Reference Site”) della European Innovation Partnership on Active and Healthy Aging (EIP on AHA).

L’invecchiamento è un fenomeno caratterizzato da grande eterogeneità, in cui disabilità fisica, fragilità psico-sociale e condizioni di salute svolgono un ruolo fondamentale nel determinare la durata della vita ma anche la qualità di vita della persona anziana. Secondo EUROSTAT, in Italia i soggetti all’età di 65 anni hanno in media una aspettativa di circa 10 anni “attivi ed in buona salute”, numero di anni sostanzialmente analogo a Francia e Spagna, ma inferiore rispetto a paesi come Germania, Danimarca e Irlanda (11-12 anni) e soprattutto Svezia e Norvegia dove i soggetti ultra65enni possono godere di oltre 15 anni di vita attiva ed in buona salute.

I fattori ampiamente documentati che sicuramente determinano un allungamento degli anni attivi ed in salute nell’anziano sono: 1) svolgere attività fisica regolare; 2) seguire una dieta bilanciata secondo le regole della “dieta mediterranea” (definita nel 2010 “patrimonio immateriale dell’umanità” dall’UNESCO); 3) mantenere un costante controllo sanitario mediante screening, prevenzione e trattamento dei fattori di rischio delle malattie degenerative e neoplastiche, impiego delle vaccinazioni e il monitoraggio delle malattie in atto con un uso appropriato dei farmaci; 4) adottare uno stile di vita che favorisca le relazioni sociali e familiari e la “fruizione culturale”.

Una recente indagine condotta dall’E.O. Galliera su 542 soggetti ultra65enni residenti nell’area metropolitana della città di Genova ha dimostrato che il 15% dei soggetti anziani può essere definito “fragile”, il 33% è “a rischio di fragilità”, mentre il 52% degli anziani può considerarsi “attivo ed in salute”. I fattori indipendenti che sono risultati associati significativamente alla condizione di fragilità fisica-cognitiva-psico-sociale sono la incapacità a svolgere le attività basali e strumentali della vita quotidiana, la scarsa attività fisica, un basso livello economico e uno stile di vita che riduce la fruizione culturale e le relazioni sociali. Conclusioni dello studio sono che adottare strategie che favoriscano le relazioni sociali e la fruizione culturale, ad esempio favorendo la mobilità cittadina, può rappresentare un nuovo “target” per interventi multimodali di prevenzione della fragilità dell’anziano.

 

L’analisi scientifica del CIELI

La mobilità degli anziani a Genova

La Regione più anziana di Italia è la Liguria e Genova è la grande città (>250.000 abitanti) più anziana del Paese. Dal punto di vista demografico presenta uno degli andamenti peggiori in Europa: 28% di popolazione over 65, un indice di vecchiaia che supera il 250% e un’età media di oltre 48 anni. Dato il contesto demografico di riferimento è evidentemente un contesto rilevante per sperimentare nuove soluzioni di mobilità. 

Da una analisi sulla mobilità degli over 65 residenti nel Capoluogo ligure condotta dall’Università di Genova[1] risulta che la città presenta anziani molto mobili (effettuano mediamente 3,5 spostamenti nel giorno medio feriale), che si spostano prevalentemente per motivi di gestione familiare e che hanno un forte attaccamento alla patente di guida (il 61% degli over 65 detiene la patente e guardando al segmento over 80 oltre il 40% è ancora in possesso di patente).

La patente rappresenta tuttavia più una certezza rispetto ad eventi saltuari che una vera opzione per gli spostamenti giornalieri: pur mantenendo la patente fino a tarda età, risulta infatti che l’auto è il mezzo meno utilizzato per gli spostamenti: domina lo spostamento pedonale seguito a distanza dal trasporto collettivo e in ultima posizione si colloca l’auto.

Nella rilevanza assegnata agli elementi che caratterizzano lo spostamento la graduatoria vede al primo posto il comfort, seguito dal costo e solo in ultima posizione si colloca l’importanza assegnata al tempo di spostamento.

La popolazione degli over 65 giudica molto negativamente le condizioni della mobilità pedonale (manutenzione, pulizia, stato di strade, marciapiedi, scalinate …) che è comunque il modo di spostamento più usato.

Meno severo è il giudizio sul trasporto pubblico locale. I giudizi peggiori riguardano gli aspetti del comfort (comfort a bordo, salita, discesa), la frequenza e i tempi di attesa (anche a causa dello scarso comfort in fermata che rende più faticosa l’attesa particolarmente per gli anziani).

Interessante è risultata la propensione a ridurre l’uso di auto e aumentare la mobilità pedonale e collettiva che sarebbe opportuno cogliere.

Dal punto di vista della tecnologia siamo probabilmente di fronte alla prima generazione di anziani tecnologici. Oltre il 34% degli over 65 utilizza applicazioni tecnologiche per i propri spostamenti ed è interessante sottolineare che quasi il 60% di chi non usa applicazioni tecnologiche non le usa per difficoltà e non per mancanza di utilità percepita.

Nel quadro analizzato il segmento complessivamente più fragile è risultato quello delle casalinghe (in particolare rispetto all’uso della tecnologia, alle difficoltà in casi di trasbordi, all’abbandono precoce della patente).

 

Il trasporto pubblico a Genova

Il servizio offerto e la popolazione Silver di AMT

AMT gestisce a Genova un sistema di trasporto pubblico multimodale integrato per rispondere alle esigenze di mobilità dei genovesi.

Più di 1000 km di rete e più di tremila fermate coprono in maniera capillare Genova. 138 linee bus, una linea filobus, una linea di metropolitana, 15 ascensori, 2 funicolari, una ferrovia a cremagliera, una ferrovia a scartamento ridotto, un servizio via mare, 18 linee integrative, 9 servizi Taxibus e 4 servizi a chiamata servono un territorio caratterizzato da un’orografia complessa, in cui il mare e le colline segnano i confini in maniera precisa. Questo ha un impatto significativo sul sistema di trasporto pubblico di AMT in termini di modalità e offerta di servizi.

Ogni anno, con più di 130 milioni di spostamenti, l’azienda risponde alle esigenze di mobilità dei genovesi, percorrendo 27 milioni di chilometri con il proprio sistema intermodale.

La ferrovia e gli impianti speciali di AMT hanno anche una forte connotazione turistica, negli ultimi tempi sono stati oggetto di un’attività promozionale dedicata, volta ad incentivarne la scoperta da parte di operatori turistici ed enti di vario genere (scuole, associazioni ricreative, gruppi organizzati) oltre a singoli e famiglie.

L’azienda rappresenta una soluzione concreta alle esigenze di mobilità sostenibile di tutti, con un’offerta differenziata e integrata anche dal punto di vista tariffario. In questo progetto può diventare un elemento distintivo e differenziante per l’accessibilità e l’attrattività della città.

Il comportamento della popolazione over 65, nell’espressione della propria domanda di mobilità, presenta alcune caratteristiche.

Gli abbonati over 65 titolari di un abbonamento AMT sono 10.939 su un totale di 72.107 pari quindi al 15%. Le più recenti analisi della popolazione cittadina indicano che gli over 65 sono circa il 28%: vi è quindi un significativo margine di incremento, almeno per quanto riguarda gli abbonati, rispetto a questa fascia di popolazione.

La popolazione maschile si abbona molto meno rispetto a quella femminile; solo il 23% dei nostri abbonati è di sesso maschile. Questo aspetto apre interessanti opportunità di analisi e di intervento.

 

[1] Analisi condotta con interviste dirette dal Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica i Trasporti e le Infrastrutture dell’Università di Genova