Cosa si rischia a non pagare il biglietto. Scattate le prime denunce di AMT alla Procura

Scattate le prime denunce di AMT verso gli evasori seriali fraudolenti. Avviati i primi iter istruttori da parte della Procura.

Evasori seriali fraudolenti: la definizione è molto specifica, indica coloro che non solo hanno viaggiato sui mezzi pubblici senza pagare il biglietto e non hanno regolarizzato la loro posizione nei confronti dell’Azienda pagando la sanzione dovuta ma, anzi, hanno reiterato il comportamento scorretto molte altre volte.

Sono quindi evasori per scelta e non per necessità o per situazioni contingenti.

AMT ha deciso di intervenire, con il supporto dei propri legali penalisti, per denunciare questa situazione. Il 5 ottobre scorso l’azienda ha presentato un atto di denuncia-querela alla Procura della Repubblica per 6 evasori seriali. La Procura ha già avviato l’iter istruttorio.

Il tema dell’evasione è molto composito e AMT lo sta affrontando con progetti mirati e diversificati; è un fenomeno che merita una costante attenzione e uno sforzo continuo per la ricerca di soluzioni utili a contrastarlo.

Perseguire l’evasione non è solo un dovere dell’azienda per la tutela dei ricavi e per il mantenimento in equilibrio dei propri conti, ma è soprattutto un obbligo etico e sociale, per rispetto nei confronti di quanti pagano regolarmente il servizio di trasporto pubblico.

Le nostre analisi del fenomeno evasione ci hanno portato a rilevare che il mancato pagamento del biglietto è considerato da molti un “fatto lieve”, infatti, anche in presenza della multa e delle successive contestazioni e ingiunzioni, oltre la metà dei sanzionati non procede al pagamento. Da queste considerazioni la decisione di procedere con le denunce.

La denuncia-querela degli evasori seriali rappresenta una novità in ambito di trasporto pubblico, in quanto raramente praticata. AMT ha però deciso di farlo perché ritiene necessario comunicare in maniera chiara ed esplicita agli evasori il proprio deciso impegno per contrastare una pratica eticamente scorretta e dannosa per l’azienda e per i cittadini.

L’azienda è anche consapevole che le situazioni di evasione sono diverse e che quanti non pagano il biglietto possono essere mossi da condizioni, contesti e circostanze differenti; per questo motivo ha deciso di intervenire sugli evasori seriali palesemente ricorrenti e fraudolenti.

A queste prime, seguiranno altre querele con le stesse motivazioni.

AMT prevede, in caso di mancanza di titolo di viaggio, la possibilità di pagare la sanzione a bordo bus. Nel caso questo non avvenga, vi sono 60 giorni per regolarizzare spontaneamente la propria posizione; trascorso anche questo periodo di tempo, si procede con l’ingiunzione.

Il 3% dei sanzionati più frequenti (3.286 persone) è titolare di un terzo dei verbali non pagati, l’8% (7.945 persone) della metà. Come si vede la ricorrenza è un fenomeno forte ed è per questo che l’azienda ha deciso di intervenire con questa modalità.

Prima di arrivare alla denuncia, AMT ha seguito nei confronti di queste persone un percorso articolato fatto di lettere di avviso e ripetuti solleciti volti al recupero del credito maturato. Resi vani questi tentativi bonari dal disinteresse degli evasori, l’Azienda ha deciso di passare all'azione penale, in quanto l’evasione non è un atto lieve ma può comportare serie conseguenze.