Ascensore Montegalletto

STORIA E NOTE TECNICHE

Nel 1929 si costruisce l'ascensore più imponente tra quelli in servizio pubblico realizzati a Genova: con i quasi 300 metri della sua galleria di accesso, 70 di dislivello e 2 cabine della capienza di 20 persone, collega l'inizio di Via Balbi con la Circonvallazione a Monte, nella zona una volta detta del Monte Galletto. Amt rileva l'ascensore a metà degli anni '70, nel febbraio 1995, trascorsi 30 anni come previsto dalla legge, l'impianto giunge al termine della sua vita tecnica, si pianifica allora un articolato rinnovamento dell'ascensore per superarne il principale difetto: il lungo percorso a piedi in galleria.

Amt progetta e realizza un impianto unico al mondo che somma l'applicazione delle tecnologie più avanzate nella trazione a fune all'utilizzo delle componenti tecniche caratteristiche di funivie e ascensori per ottenere la massima affidabilità. Il risultato è un impianto integrato: il sistema funicolare orizzontale percorre la galleria alla velocità di 4,5 m. al secondo, il sistema verticale trasporta l'ascensore per 1,16 m. al secondo. La costruzione è stata finanziata con i contributi di: Comune di Genova, Regione Liguria e Programma Comunitario Urban II. L'ascensore è stato inaugurato e riaperto al pubblico nel 2004.

La trazione e la tecnologia
Nel tratto orizzontale la cabina è trainata da una fune, chiusa ad anello, alla velocità di 4,5 metri al secondo; in fondo alla galleria la cabina viene presa in consegna da una serie di pneumatici motorizzati, del tipo in uso nelle travi di lancio delle funivie, che la trasferisce all'interno dell'ascensore. La gabbia dell'ascensore la porta, lungo il pozzo verticale, al piano superiore; i macchinari di sollevamento sono sistemati nella stessa posizione occupata in precedenza dalle macchine dei vecchi ascensori. Il raddoppio della parte verticale (2 ascensori) consente di mettere in servizio contemporaneamente due cabine, che impegnano alternativamente il tunnel orizzontale. Ciascuna delle due cabine ha una capienza di 23 persone, per una portata oraria di circa 400 persone all'ora per ogni senso di marcia.
Un'importante caratteristica di questo impianto è la completa automazione: non è quindi necessaria la presenza di personale sul posto, le operazioni di controllo e verifica possono essere svolte da apposite squadre itineranti, come si fa già da molti anni sugli ascensori pubblici gestiti da Amt. È installato anche un completo impianto di telesorveglianza e telecomunicazione, che consente di monitorare dalla sede Amt tutto l'impianto e, se necessario, dialogare con i clienti.

Le stazioni e le decorazioni
Sono due le stazioni dell'impianto: la stazione inferiore in via Balbi, vicina alla Stazione ferroviaria di piazza Principe e quella superiore in Corso Dogali, con l'uscita di fronte a Castello D'Albertis, il Museo delle Culture del Mondo. La forza espressiva degli elementi scelti per la personalizzazione dell'Ascensore è trasmessa dalle componenti decorative presenti fuori e dentro le stazioni. L'insegna in ferro lavorato, che indica ai clienti Amt la stazione superiore, richiama il motivo del galletto presente con grande frequenza nelle decorazioni di Castello D'Albertis. Il profilo del Gallo ricorda l'originaria denominazione della collina dove sorge oggi castello D'Albertis già detta Monte Galletto.
La stazione inferiore completamente restaurata si presenta con un ingresso accogliente arricchito dalle opere che gli studenti del Liceo Artistico Nicolò Barabino hanno realizzato per il nuovo impianto nell'anno scolastico 2003-2004.
Un totem informativo analizza i quattro temi dell'opera: l'Ascensore, il Castello, il Capitano D'Albertis e la Collina, un percorso letterario che suggerisce al visitatore la storia e il presente dell'impianto e dell'ambiente in cui è inserito, ripercorsi nelle loro tappe fondamentali.